Delegare è un’arte che richiede pratica, pazienza e soprattutto capacità organizzative. Purtroppo, durante le mie attività ho visto che non è facile per molti imprenditori o manager riuscire ad utilizzare in modo proficuo e soprattutto efficace l’arte della delega.
La mia esperienza imprenditoriale è cominciata quando avevo 23 anni, nessuna competenza specifica, pochi soldi in tasca ma tanti sogni nel cassetto.
È stata una crescita lenta ma continua, caratterizzata dalla curiosità, dalla propensione al rischio, dall’ambizione e soprattutto dalla determinazione. Determinazione grazie alla quale sono partito da un piccolo negozio di cartolibreria ed articoli da regalo, e che mi ha portato oggi ad avere una Holding che controlla ben 8 società operative, diversificate sia sotto il profilo settoriale che geografico: la Felcar Holding.
Non ho mai lavorato operativamente all’interno delle mie attività ma ho sempre cercato persone già competenti o da formare nello specifico ruolo richiesto dal tipo di attività avviata: commessi, cassiere, direttori, ecc.
Se riuscire a diventare maestri nell’arte del delegare è importante fare le scelte giuste quando si delega è fondamentale.
Ecco ciò che ho imparato negli anni.
Occupandomi di ricerca, selezione e motivazione di tutto il personale, ho commesso più volte l’errore di assumere persone con caratteristiche simili, quasi sempre da leader, indipendentemente dal ruolo che sarebbero andati a ricoprire.
Tutte le volte, fin da subito mi sono accorto che qualcosa non funzionava: nonostante tutti avessero chiaro il loro ruolo, ad ogni circostanza non perdevano occasione per discutere, cercando di imporre le proprie opinioni, a volte anche in modo animato.
Documentandomi attraverso delle letture specifiche ho imparato che in fase di selezione del personale non bisogna lasciarsi influenzare da simpatie o impressioni personali, ma valutare il candidato in modo distaccato e in base alle caratteristiche che il ruolo richiede.
L’arte del delegare è una scienza precisa e se si ha bisogno di un commesso non si potrà cercarlo con le stesse caratteristiche caratteriali di un direttore e viceversa.
Sembrerebbe scontato a dirsi ma molti imprenditori che si occupano personalmente di selezione del personale non tengono conto di questo aspetto selezionando in personale a loro immagine e somiglianza.
Una volta scelto il personale adeguato al ruolo ed al tipo di attività va inserito, formato e contestualizzato al team già esistente.
Ho avuto una delle mie più grandi soddisfazioni diversi anni fa, quando ho scoperto che uno dei team che avevo creato era così coeso, motivato e attento agli interessi dell’azienda che decideva in autonomia se il nuovo arrivato aveva le caratteristiche giuste per far parte della squadra.
Era, ed è ancora oggi, un team che non tollera colleghi primi del giusto spirito di squadra e di competizione, quelli che non capiscono o condividono la filosofia aziendale. I componenti del team non vogliono rischiare di essere rallentati nel perseguimento dei propri obiettivi settimanali, mensili, annuale nonché di quelli, non meno importanti, relativi alla soddisfazione e alla crescita personale.
Questo si ottiene valorizzando e motivando le persone sotto il profilo economico: ho sempre perseguito la strategia basata sulla meritocrazia e sulla condivisione delle informazioni. I miei collaboratori sono costantemente aggiornati sia sugli incassi dell’azienda che su quelli dei competitor. Sanno che l’incasso è come una bella torta ed ognuno ha diritto alla propria fetta: più la torta diventa grande, più grandi saranno le singole fette.
Spesso sottovalutata da molti imprenditori è invece altrettanto importante la motivazione sotto il profilo personale. A tal proposito è necessario comunicare efficacemente fin da subito la filosofia aziendale, per far sì che ogni dipendente diventi si senta parte integrante dell’azienda. Allo stesso tempo è fondamentale che chiunque dimostri di averne le capacità, abbia la possibilità di crescere senza alcun limite all’interno dell’azienda.
L’arte della delega è piena di ostacoli e tutto ciò è realizzabile solo se alla base c’è un’attenta valutazione durante la fase di selezione del personale: da sempre ci siamo concentrati su giovani che, anche se con caratteristiche diverse, sono accomunati dal desiderio di fare bene il proprio lavoro, raggiungere gli obiettivi e tornare a casa la sera stanchi ma soddisfatti.
Scegliere di non lavorare operativamente all’interno delle mie aziende concentrandomi su risorse umane, marketing, strutture ed amministrazione, mi ha permesso di occuparmi anche di strategia e soprattutto di sviluppo. Ma solo fino a un certo punto.
Quando, con il passare degli anni, le aziende sono via via aumentate ed occuparmi dei ruoli di cui sopra mi impegnava così tanto da non riuscire a trovare tempo per la strategia e lo sviluppo, mi sono rivolto ad un consulente aziendale.
Con il suo aiuto professionale, oltre a perfezionare le strutture operative già esistenti nelle singole attività, abbiamo rivisto ed implementato la struttura aziendale inserendo i responsabili di funzione, ognuno specializzato in un diverso ruolo:
Inizialmente per me non è stato facile delegare i suddetti ruoli, in quanto a volte non condividevo il modus operandi dei responsabili che avevo scelto. Ma con il passare del tempo, attraverso il confronto, la condivisione degli obiettivi e le lunghe riunioni mensili, sono diventati talmente bravi da risultare indispensabili.
L’arte della delega è uno strumento importante che consente a tutta l’organizzazione di diventare più forte e motivata.
Contestualmente Io sono riuscito a riappropriarmi del tempo necessario per attuare un efficace controllo di gestione, pianificare strategie e valutare piani di sviluppo. In più ho trovato più tempo per me stesso e per la mia famiglia e questo ha un valore inestimabile.
D’altronde come diceva Henry Ford:
“Perché dovrei riempire la mia mente con informazioni di carattere generale quando attorno a me o uomini capaci di dirmi tutto ciò che mi serve?”.
Feliciano Lorenzo Di Giovambattista è attualmente Direttore Generale della Felcar Holding, la holding di famiglia, che conta ben tredici società partecipate, diversificate tra loro e circa 12 milioni di volume d’affari. Oggi si dedica alla pianificazione e alla strategia ed è costantemente alla ricerca di nuovi business da sviluppare.
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