La domanda “Cos’è un obiettivo?” è soltanto apparentemente semplice e la complessità della risposta ne è la conferma.
“Per ottenere qualsiasi cosa nella vita è fondamentale sapere con precisione, oltre a ciò che si vuole, anche entro quando lo si vuole e, soprattutto, perché lo si vuole.”
La maggior parte delle persone che conosco è scontenta e non fa che lamentarsi in continuazione della propria situazione. Ma quando chiedo loro cosa vogliono veramente, qual è il loro obiettivo, non sanno quasi mai cosa rispondere. E dire che molti di loro hanno vite che altri definirebbero pienamente soddisfacenti, con un lavoro ben pagato e una bella famiglia. Eppure, sono insoddisfatti. Come mai? La risposta è brutalmente semplice: non hanno ciò che vogliono perché non sanno cosa desiderano veramente.
Ciò che accomuna molte persone che non hanno successo nella vita è la mancanza di un obiettivo. Ma anche chi sa cosa vuole spesso non riesce comunque a ottenerlo perché non ha stabilito una data precisa entro cui vuole raggiungere la sua meta, trasformando il suo desiderio, il suo sogno, in un obiettivo vero e proprio.
Se non mettiamo una data di scadenza accanto al nostro sogno rischiamo che rimanga tale per sempre. Per ottenere qualsiasi cosa, nella vita, è fondamentale sapere con precisione, oltre a ciò che si vuole, entro quando lo si vuole e, soprattutto, perché lo si vuole. È solo quando abbiamo davanti agli occhi una cosa, un quando e un perché che otteniamo anche la giusta motivazione e la determinazione per poterlo raggiungere.
Trasformare un sogno in un obiettivo non è affatto facile: bisogna lavorare molto su sé stessi, andare a fondo, scavare dentro di noi. E una volta che abbiamo trovato ciò che cerchiamo, dobbiamo tirar fuori anche il coraggio necessario per passare all’azione e trovare gli strumenti giusti per monitorare il lavoro fatto.
Come liberarsi delle sovrastrutture, degli schemi mentali, delle cosiddette ancore – che spesso ci hanno imposto gli altri – per scovare i nostri desideri più reconditi?
Motivare sé stessi attraverso un concetto astratto perde di efficacia: io vorrei spiegarlo con un esempio pratico, attraverso un dialogo tratto dal mio libro “Da dipendente a imprenditore”.
Qualche anno fa mia figlia Watiuska era alla ricerca di un nuovo obiettivo professionale da raggiungere. Oggi è un’imprenditrice affermata ma ai tempi non sapeva ancora cosa fare della sua vita.
“Papà che posso fare?” mi ha chiesto un giorno.
Stavo leggendo un libro sul divano e lei mi si era parata davanti a braccia incrociate.
“Stai ancora studiando” le ho risposto.
“Non è il momento giusto per stressarti troppo. Prova a visualizzare i tuoi obiettivi: individuali, mettili per iscritto, stampali e tieniteli sempre a portata di vista. Potrebbe aiutarti non solo a capire cosa vuoi fare, ma anche a non perdere mai di vista l’obiettivo finale quando incontrerai eventuali difficoltà” le ho consigliato io.
“Sì ok ma come faccio a visualizzarli?” mi ha chiesto lei, poco convinta.
“Va bene Watiuska, facciamo così. Siediti qui” le ho proposto indicando il posto accanto a me sul divano.
Lei ha obbedito, ma con poco entusiasmo.
“Ora chiudi gli occhi” le ho detto.
“Papà ti prego…” ha protestato lei.
“Non scherzo! E non è un esercizio che ho inventato io! Se fossi venuta anche tu all’ultimo corso di Tony Robbins sapresti di cosa sto parlando…” ho esclamato.
“Ok, ok” ha acconsentito lei, chiudendo gli occhi.
“Bravissima. Mettiti comoda, appoggia la testa e rilassa ogni muscolo del tuo corpo. Ora immagina te stessa a 40 anni, come se fossi la protagonista di un film. Devi guardarti dall’esterno, come fossi una spettatrice. Ti vedi?” le ho chiesto.
“Sì, più o meno” ha risposto lei, incerta.
“Allora guarda meglio. Devi vederti a fuoco. Come sei vestita? Come porti i capelli? Controlla l’ora: che orologio porti al polso? Stai tornando verso casa: che auto guidi? Ora prova a entrare in casa: chi ti accoglie? Hai dei figli? Quanti sono? Quanti anni hanno? Di che colore hanno i capelli? E gli occhi? Com’è casa tua? Magari è una villa con un parco? Che stile hai scelto per i mobili? Che profumo senti nell’aria?”.
Mi sono interrotto e l’ho osservata con curiosità.
Non parlava più, il che poteva essere solo un buon segno. Vedevo i suoi occhi muoversi sotto le palpebre chiuse: stava osservando curiosa il suo futuro.
“Cerca di essere ambiziosa in questa visualizzazione, sentiti realizzata perché hai raggiunto ciò che hai sempre desiderato – le ho suggerito -. Sì, quella è proprio la casa che hai sempre desiderato. E l’auto che hai appena parcheggiato ti rappresenta in tutto per tutto, così come la borsa che hai in spalla, o le scarpe che hai ai piedi. Abbassa lo sguardo, le vedi? Dai un’occhiata fuori dalla finestra… Quello che vedi là in fondo non è il Golden Retriever che hai sempre sognato?” le ho domandato.
“Accarezzalo, goditi i tuoi traguardi, assapora la tua vita futura. Io vado di là, torno tra poco, ma tu continua a visualizzare questo tuo splendido futuro in cui ce l’hai fatta” le ho detto.
Dopo circa 15 minuti, quando sono tornato, mia figlia era ancora concentrata sulla sua visualizzazione e un bel sorriso di soddisfazione le era affiorato sulle labbra. A quel punto, a voce un po’ più alta, l’ho invitata a riaprire gli occhi appena fosse stata pronta. Dopo qualche istante li ha riaperti e mi ha guardato con aria appagata e con un velato sorriso sulla bocca.
“Ecco fatto!” le ho annunciato soddisfatto.
“Fatto cosa?” mi ha chiesto, ancora un po’ intontita dal rilassamento.
“Anche se non te ne rendi conto, la visualizzazione che hai appena fatto ora è ben ancorata nel tuo subconscio – le ho spiegato – E se l’hai fatta bene, da oggi cercherai inconsciamente di inseguire quegli obiettivi. Un po’ come un missile a ricerca di calore, hai presente? Quelli con un sistema di guida che rilevano passivamente le emissioni di calore dei bersagli e continuano a inseguirli finché non li raggiungono. Ecco. Anche mentre farai altro, lavorerai, studierai, cucinerai, farai quattro chiacchiere con gli amici, senza rendertene conto continuerai ad inseguire il tuo obiettivo”, le ho detto.
“In effetti è stato veramente bello e interessante” ha ammesso lei.
Quel giorno ho aiutato Watiuska a capire cos’è un obiettivo e come raggiungerlo. Da allora sono passati diversi anni, ma di recente mia figlia mi ha confessato che durante quell’esercizio si era immaginata in una situazione che rispecchia quasi esattamente la sua condizione attuale. Oggi lei, come le sue sorelle, è una giovane imprenditrice, ma soprattutto una persona felice, perché è riuscita a raggiungere già alcuni degli obiettivi che si è preposta nella vita.
È proprio questo che accomuna le persone di successo: sanno cos’è un obiettivo, quando e come intendono ottenerlo, e stabiliscono una serie di obiettivi che permetteranno loro di avviarsi con passo sicuro e costante in direzione dei loro desideri.
Feliciano Lorenzo Di Giovambattista è attualmente Direttore Generale della Felcar Holding, la holding di famiglia, che conta ben tredici società partecipate, diversificate tra loro e circa 12 milioni di volume d’affari. Oggi si dedica alla pianificazione e alla strategia ed è costantemente alla ricerca di nuovi business da sviluppare.
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